VH1 STORYTELLERS (2009)

David Bowie VH1 Storyteller

Tutti i brani sono composti da David Bowie tranne Thursday’s Child e Seven composti da David Bowie con Reeves Gabrels e China Girl composto da David Bowie e Iggy Pop.

Data di Uscita

6 Luglio 2009

Registrazione

Manhattan Center (New York, USA) - 23 Agosto 1999

Produzione

Bill Flanagan, Sam Murphy

Recensione

Il vuoto generato dal ritiro di Bowie dalle scene nel 2004, a seguito dei problemi di salute riscontrati durante il Reality Tour, ha costretto lui e l’etichetta discografica a riempirlo con varie pubblicazioni live.

Prima il Live Santa Monica ’72, ora questo VH1 Storytellers del ’99 e successivamente con la registrazione dell’ultimo tour.

Se per Live in Santa Monica ’72 A Reality Tour tali riempitivi sono stati ben accetti ed entusiasmanti, non si può dire lo stesso di questo VH1 Storytellers.

Eppure l’occasione era ghiotta. La formula del programma Storytellers che va in onda sul canale televisivo VH1 è semplice: un misto di canzoni e aneddoti raccontati dallo stesso artista. Un modo per gettare uno sguardo nuovo su brani, o sulla vita dell’artista.

E David Bowie, il re del glam rock, l’algido duca bianco, il bad boy che passeggiava con Iggy Pop per le strade di una Berlino divisa e componeva capolavori intramontabili per la trilogia fino ad arrivare al dandy decadente di Outside… ecco, Bowie di storie da raccontare ne avrebbe avute decine, centinaia, milioni.

È davvero un peccato che questo VH1 Storytellers, pubblicato in formato CD con annesso DVD del concerto, risulti invece così pedestre e noioso. Innanzitutto la scelta di Bowie di dare ampio spazio all’ultimo album pubblicato all’epoca, Hours …. Su un set di otto brani due brani da Hours sono francamente troppi. Sul DVD i brani sono dodici in tutto, e quelli di Hours salgono a quattro. È vero, i brani sono melodici e semi-acustici e pertanto perfetti per il pubblico dello Storytellers. Ma sono blandi, con poco appiglio. Guardare sul DVD il pubblico ondeggiare dolcemente sulla propria sedia mentre Bowie canta questi brani soft non è un bel vedere.

Su un set così corto, non c’è bisogno di creare un momento di atmosfera, visto che gli altri brani scelti non sono brani energici: Life on Mars? è appena abbozzata e cantata da metà brano e Rebel Rebel anche è troncata dopo appena trenta secondi.

Qualche brivido di piace si ha quando, questa sì una scelta audace, Bowie decide di eseguire Can’t Help Thinking About Me, un brano del 1965 sconosciuto ai più. Il primo singolo pubblicato con il nome d’arte Bowie.

Il disco si risolleva un po’ sul finale, con delle versioni efficaci di Drive-In Saturday e Word on a Wing.

Per quanto riguarda l’aspetto altrettanto importante dello storytelling, cioè del racconto di aneddoti, Bowie entra nella parte ma fallisce l’obiettivo. Si impegna in battute anche divertenti con il risultato di essere irresistibile e simpatico come sempre, ma poco interessante e per nulla illuminante. Non racconta nulla che possa in qualche modo approfondire i brani.

A parere di chi scrive, poi, quel periodo di Bowie risulta poco affascinante di per sé: lontano anni luce dal Bowie intoccabile e semi-divino che dal vivo poteva essere solo ammirato. Il Bowie affabile, sorridente, amicone, gigione, il Bowie per tutte le famiglie risulta alla lunga noioso. Se è questo il Bowie che vi piace, questo CD e DVD sono per voi e vi piaceranno.

E pure voi potrete stare seduti di fronte al televisore e dondolarvi dolcemente sulla sedia, insieme al pubblico.

 

di Daniele Federici

Musicisti

David Bowie
(voce, chitarra)

Reeves Gabrels
(chitarra)

Mark Plati
(chitarre)

Gail Ann Dorsey
(basso, voce)

Mike Garson
(pianoforte, tastiere)

Sterling Campbell
(batteria, percussioni)

Holly Palmer e Lani Groves
(coriste)

Crediti

Kevin Mazur
(foto di copertina)

Richard Skidmore
(foto interno booklet)

Darren Evans/Red Room
(design e artwork)

Mark Plati
(missaggio audio CD)

Thom Cadley
(missaggio audio DVD)

Michael A. Swann
(regista DVD)

Randy Ezratty
(registrazione audio)

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