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Bowie e le affinità elettive con il segno del Toro

Bowie e le affinità con il segno del Toro. Tutta la sua carriera è costellata da collaborazioni con musicisti, produttori, artisti di questo segno zodiacale. Un’ analisi astrologica tra il serio e il faceto di Simona Carnevale.

Bowie e le affinità elettive con il segno del Toro

Vi starete chiedendo…ma cosa c’entra Bowie con il segno del Toro?  La risposta è che c’entra più di quanto possiate immaginare. Tutta la sua carriera è costellata da collaborazioni più o meno durature con musicisti, produttori, artisti di questo segno zodiacale.

Solido, affidabile e fedele nei secoli dei secoli, il segno del toro è stato per Bowie (capricorno ascendente acquario) il compagno di merende, l’amico del cuore, il professionista su cui si può sempre contare. Ma più di ogni altra cosa Bowie è riuscito a instaurare con personaggi di questo segno, sodalizi durati l’intero arco della sua vita e della sua carriera.

Basti pensare primo tra tutti al suo amico fraterno, Tony Visconti che si potrebbe definire il produttore per eccellenza di Bowie, visto la quantità di album da lui prodotti dagli esordi fino al suo ultimo Blackstar.

The Early Years

Nel 1958 Bowie inizia a frequentare l’Istituto tecnico di Bromley dove conosce il figlio dell’allora direttore artistico della scuola e suo compagno di classe nato sotto il segno del toro: Peter Frampton. Oltre che nelle prime session scolastiche, Peter Frampton suonerà con Bowie nel 1987 come chitarra solista nel Glass Spider tour.

Siamo, invece, nell’autunno del 1967, quando Bowie incontra un altro artista del segno del toro che sarà fondamentale per la sua carriera, soprattutto per la creazione del personaggio di Ziggy Stardust: Lindsay Kemp  dal quale Bowie apprenderà la tecnica teatrale del mimo.

Ci sono nomi di musicisti poco conosciuti al grande pubblico che hanno collaborato con Bowie, e sono entrambi del segno del toro. Il primo Herbie Flowers, bassista e compositore, lo troviamo nel 1969 nei Trident Studios di Soho a Londra a suonare il basso in Space Oddity e successivamente anni dopo nella formazione di Diamond Dogs. Il secondo Rick Wakeman, tastierista e compositore nonché noto per aver fatto parte per un lungo periodo degli Yes, lo troviamo nel 1971 sempre nei Trident Studios di Londra al pianoforte dell’album Hunky Dory.

The Rise and Fall of Ziggy Stardust

Arriviamo al 1972, anno fondamentale per Bowie, la consacrazione con il successo di Ziggy Stardust ma anche l’incontro con un altro personaggio del segno del toro, l’artista che l’ha fotografato per quasi tutta la sua carriera Masayoshi Sukita. I due si incontrano proprio nel 1972 a Londra e diciamo che Bowie per Sukita è stato un effetto collaterale. Il suo obiettivo iniziale, infatti, era fotografare Marc Bolan e i T- Rex. Sukita rimane irresistibilmente affascinato da Bowie tanto da iniziare a fotografarlo proprio a partire dal periodo di Ziggy Stardust.

Nel 1973 troviamo un altro fotografo del segno del toro: Gijsbert Hanekroot . Inizia a fotografare Bowie proprio nel tour Aladdin Sane (seguito del Ziggy Stardust tour). Precisamente a partire dalla data di Londra del 12 maggio 1973 all’ Earl’s Court,  e continuerà a fotografarlo almeno fino al 1976 durante l’Isolar tour.

La foto più famosa di Sukita è senza dubbio quella utilizzata per la copertina dell’album “Heroes”, che può essere considerato album “toro” per eccellenza vista la numerosa partecipazione di artisti di questo segno che collaborarono alla sua realizzazione. A partire dall’immagine della copertina dell’album per finire ai musicisti che ne presero parte.

In Berlin by the wall

Berlino 1977, nella Meistersaal degli Hansa (conosciuti anche come Hansa by the Wall Studios data la loro vicinanza all’epoca al muro di Berlino) numerosi personaggi del segno del toro sono riuniti per la realizzazione dell’album “Heroes”: il produttore Tony Visconti, il geniale Brian Eno, il chitarrista Carlos Alomar, la chitarra solista di Robert Fripp. “Heroes” è l’unico album della trilogia berlinese (Low, “Heroes” e Lodger) a essere stato completamente realizzato a Berlino.

Nello stesso periodo, sempre a Berlino, Bowie si trova in compagnia di un altro suo carissimo amico del segno del toro: Iggy Pop di cui produrrà gli album The Idiot e Lust for Life. L’amicizia fraterna tra i due inizia nel 1971 a New York e Bowie sarà un vero sostegno per Iggy, ma anche il suo amico di scorribande almeno per tutti gli anni ’70 e ’80. Le strade dei due sembrano separarsi in modo evidente agli inizi degli anni ’90. 

Anche nell’ultimo album della trilogia Lodger del 1979 ci sono influenze di artisti del segno toro: oltre l’immancabile Brian Eno, va segnalato il poliedrico Peter Schmidt (scrittore, insegnante, artista, pittore, studioso della cabala esoterica) con il quale lo stesso Eno elaborò le Strategie Oblique utilizzate per realizzare alcune tracce dell’album tra le quali Boys Keep Swinging.

Nel 1980 Bowie collabora di nuovo con musicisti del segno del toro per la realizzazione dell’album Scary Monsters (and Super Creeps) oltre ai già citati Robert Fripp, Tony Visconti e Carlos Alomar, troviamo anche Pete Townshend degli Who.

Semplici coincidenze o piuttosto affinità elettiva tra segni di terra?

Certo è che le collaborazioni con il segno del toro hanno caratterizzato l’intera esistenza di Bowie non solo da un punto di vista lavorativo ma anche personale. Come dimenticare che due dei suoi testimoni alle nozze con Iman sono del segno del toro? Al già pluricitato Brian Eno si aggiunge un altro toro, Bono.

Condivisione degli stessi obiettivi e perseveranza nel raggiungerli, affidabilità, solidità, il successo si raggiunge e si consolida.

Bowie e il segno del toro forever and ever.

Simona Carnevale

Alcune fonti:

Bowie. La trilogia berlinese Thomas J. Seabrook 2014
Heroes. Bowie by Sukita catalogo OEO Firenze 2019
The Complete David Bowie Nicolas Pegg 2016

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