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Martedì 14 maggio 2002 - Heathen: riflettendo II

Durante l'estate del 2001, mi fu riferito dal chitarrista David Torn di un nuovo studio che stava per essere ultimato: Allaire. Tony Visconti ed io ci facemmo un salto qualche settimana prima di cominciare a lavorarci, giusto per farci un'idea; infatti, T-Bone Burnett stava registrando lì insieme a Nathalie Merchant. E' appena fuori Woodstock, lontano, silenzioso e ispirante. Non riuscivamo a credere alla scoperta che avevamo fatto. Il posto era stato originariamente costruito negli anni '20 come casa estiva di un industriale e della sua famiglia. Era sotto l'incantesimo di un certo stile architettonico, tutto in legno con abbellimento nautici. Essere nell'edificio era, a volte, come essere in uno di quegli yacht dell'era Eisenhower o qualcosa del genere. Aveva anche un colore blu marittimo. Doveva averlo ordinato appositamente, immagino.

La stanza principale, che doveva essere stata la camera da pranzo ai tempi, era così alta, oh, quasi tre metri, tre metri e mezzo con finestroni enormi. Veramente enormi. E la vista. Be', l'intero complesso era situato sulla cima di una montagna regalando una vista di 50 miglia per 180 gradi sulla riserva Ashokan. Da nord a ovest fino a sud. Incredibile. Sapevo esattamente quali testi avrei scritto a breve appena feci il primo passo nella stanza, sebbene ancora non sapessi quali fossero le parole esatte.

Ora, un posto del genere, può provocarmi due reazioni; o divento super euforico o profondamente depresso, prendendo l'insoddisfazione come la mia "posizione standard". La mia anima vola, erratica, sulle ali di ciò che immaginerei: è un sottile bipolarismo. Non del tipo "completamente fuori". Ho riscontrato questo, ma non sono questo. In ogni modo, qualcosa del genere mi stuzzica nelle mie ore più quiete.

Natalie mi ha chiesto se conoscessi un cantante per lavorare insieme in una sua canzone. Qualcuno che se la cavasse molto bene. Le ho suggerito Mavis Staples.

David Bowie