CRACKED ACTOR (LIVE LOS ANGELES '74) (2017)

David Bowie Cracked Actor Live in Los Angeles '74

Tutti i brani sono composti da David Bowie ad eccezione di Knock on Wood scritto da Eddie Floyd e Steve Cropper, Rock’n’Roll With Me scritto da David Bowie e Warren Peace.

Data di Uscita

16 Giugno 2017

Registrazione

Universal Amphitheatre (Los Angeles, USA) - 5 Settembre 1974

Produzione

David Bowie

Recensione

Il primo album live della discografia di David Bowie, che con poca fantasia fu intitolato semplicemente David Live, uscì nel 1974 e può forse considerarsi il primo inciampo della sua carriera.

Non che il disco non abbia avuto successo: semplicemente suonava ampolloso e non a fuoco. L’uso smodato di sostanze stupefacenti, oltre a restituirci una sorta di zombie in copertina, immortalava nel disco un artista che lottava con la sua vocalità per mantenere le tonalità richieste. Spesso fallendo.

C’è anche una sorta di elettricità, di tensione, di cupezza che traspare per tutto il disco. Era d’altronde stato deciso all’ultimo momento che il concerto andava registrato per produrre un disco live e far incamerare un po’ di soldi all’avido manager Tony Defries. I musicisti si accorsero poco prima dei microfoni extra posizionati per registrare il concerto senza che fosse loro stato comunicato o si fosse discusso di una paga extra: ne seguì una rivolta al termine della quale furono staccati astiosamente degli assegni, che furono ricevuti con insoddisfazione e altrettanto astio.

Furono necessarie sovraincisioni e aggiustamenti successivi per farlo suonare abbastanza bene. Nei successivi 43 anni ha subito dei notevoli miglioramenti, compresa l’inclusione delle tracce escluse e il ripristino dell’ordine originale delle canzoni. Cattura un preciso momento storico e, con le sue stonature, stecche e con la sua tensione, è senz’altro un affresco perfetto del periodo e dello stato di Bowie.

Ma il punto è che semplicemente, se non fosse stato per DeFries, Bowie non avrebbe con molta probabilità mai pubblicato quel disco. E se lo avesse voluto fare, gli avrebbe senz’altro preferito questo Cracked Actor, registrato nel Settembre 1974 all’Universal Amphitheater di Los Angeles.

La tensione che percorre tutto David Live, qui sparisce completamente. Non per niente questo concerto è stato considerato, da noi fan, uno dei migliori di quegli anni. Questo Cracked Actor non è altro che la versione ufficiale e ripulita di quello che per anni abbiamo ascoltato sotto forma di bootleg con il titolo Strange Fascination oppure A Portrait in Flesh. Sono passati appena due mesi dalla data immortala su David Live; ma otto settimane, negli anni ’70 di Bowie, sono un tempo lunghissimo.

Il Diamond Dogs Tour è entrato nella sua second leg. Bowie, sempre più affascinato dal soul tanto, ha già iniziato le registrazioni di Young Americans e vuole portare la sua nuova passione nel tour.

Luther Vandross e Robin Clark si aggiungono ai coristi, Doug Raunch rimpiazza il bassista Herbie Flowers, e Greg Errico rimpiazza Tony Newman alla batteria. Entra anche Carlos Alomar alla chitarra.

Il chitarrista Earl Slick, il pianista Mike Garson e il sassofonista David Sanborn hanno il compito di riarrangiare i brani mettendo in risalto la vena funk.  

Ecco a voi servito il Philly Dogs Tour.  Cracked Actor è superiore, rispetto a David Bowie, sia come allbum che musicalmente.

È incredibile pensare che Tony Visconti abbia lavorato su nastri di 42 anni fa e che sia riuscito a riportare tutto in vita e a farlo vibrare in maniera così vivida.

 

I nuovi arrangiamenti rendono giustizia ai brani e la nuova band sostituisce la tensione percepita in David Live con entusiasmo, affiatamento e groove.

All the Young Dudes è presente in una delle sue versioni live più riuscite e anche Space Oddity è superlativa. John, I’m Only Dancing viene presentata come una nuova canzone ed è infatti la nuova versione che prenderà poi il nome di John, I’m Only Dancing (again).

Anche Bowie è qui in splendida forma, entusiasta e coinvolto. Cracked Actor immortala quando possa essere grande

 

Bowie: spese milioni di dollari per l’allestimento scenico di una città da incubo, passerelle sopraelevate, troni che scendono dall’alto (qualcuno ha nominato il Glass Spider Tour?), specchi, mani giganti. E’ un allestimento imponente, tra rock, teatro e cabaret. Una Marlene Dietrich psichedelica.

Nella seconda parte del tour, abbandona l’allestimento scenic e lo rinomina come Soul Tour.  

Gli strumenti sono ben distinti, a partire dall’iniziale 1984 in cui si può distinguere tutta la complessa dinamica del brano. Moonage Daydream lo trova interprete di una diva da cabaret, di cui imita la pronuncia.

 

di Daniele Federici

Musicisti

David Bowie
(voce, chitarra, armonica)

Carlos Alomar
(chitarra)

Earl Slick
(chitarra)

Doug Rauch
(basso)

Greg Errico
(batteria)

Mike Garson
(pianoforte, mellotron)

David Sanborn
(sax, flauto)

Richard Grando
(sax baritono, flauto)

Pablo Rosario
(congas)

Anthony Hinton, Ava Cherry, Diane Sumler, Gui Andrisano, Luther Vandross, Robin Clark, Warren Peace
(cori)

Crediti

Scott Minshall
(design)

Jaime Andrews
(foto di copertina e centrale)

Gorman Bechard
(foto retro copertina)

Terry O’Neill
(foto retro e booklet)

Richard Cromelin
(note di copertina)

Ray Staff
(mastering)

Tony Visconti
(missaggio)

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