La madre, Margaret Mary Burns, che ha già un figlio, Terry, dal primo matrimonio, lavora in un cinema del quartiere. Il padre, Haywood Stenton Jones, da poco tornato dal fronte, è impiegato.
Il fratello Terry, figlio di primo letto della madre, soffre di schizofrenia e passerà lunghi anni in ospedale psichiatrico dove morirà suicida nel 1985. “Mio fratello Terry ha avuto una
Nel 1957 la famiglia Jones si trasferisce nel quartiere periferico di Bromley, dove David frequenta la Bromley Technical High School.
Nel 1959 ottiene in regalo il suo primo sassofono e inizia a studiare musica.
Nel luglio 1963 viene assunto come grafico presso la Design Group Limited, ma vi resterà per soli sei mesi. Alla fine del ’63 forma ‘Davy Jones and the King Bees‘ con i quali registra, in qualità di cantante, il primo 45giri, Liza Jane/Louie Louie Go Home, rimasto quasi invenduto.
Nel 1964 ai King Bees succedono i Manish Boys con i quali incide il suo secondo ‘quarantacinque giri’, I Pity The Fool/Take My Tip. Il 12 novembre di questo stesso anno la prima apparizione televisiva: un’intervista alla BBC in cui David presenta l’Organizzazione, di cui è il fondatore, ‘Per La Prevenzione Delle Crudeltà Verso Gli Uomini Con I Capelli Lunghi’. Con i Lower Third, nel 1965, registra il terzo 45giri: You’ve Got A Habit Of Leaving/Baby Loves That Way; un altro insuccesso. E’ alla fine di quest’anno che David, lasciata anche l’ultima band, incontra Ken Pitt, il quale decide di occuparsi della sua carriera. Pochi giorni prima del suo diciannovesimo compleanno, David Robert Jones diventa David Bowie per distinguersi dall’allora più conosciuto Davy Jones dei Monkees.
Nel 1966 David con il suo nuovo gruppo, The Buzz, firma con la Pye Records. A gennaio esce il primo ‘singolo’ con il nuovo nome: Can’t Help Thinking About Me/And I Say To Myself. Nel gennaio 1967 i Buzz si sciolgono. A marzo dello stesso anno Bowie firma con la Deram, nuova etichetta della Decca, e realizza Rubber Band, The Laughing Gnome e più tardi Love You Till Tuesday.
Il 2 giugno 1969 Bowie registra Space Oddity, ispirata al film 2001 Odissea Nello Spaziodi Stanley Kubrick. Quell’estate fonda il Beckenham Arts Lab, una comunità per giovani artisti underground. Poco dopo, il 20 luglio, il mondo intero segue col fiato sospeso la missione dell’Apollo 9 e lo sbarco del primo uomo sulla Luna. Space Oddity, grazie alla sua attualità, diventa la colonna sonora delle trasmissioni televisive britanniche dedicate a quell’evento; in settembre è già al quinto posto nella classifica inglese (nel 1975 rientrerà in classifica per arrivare al primo posto in Inghilterra e al quindicesimo in USA). E’ il primo scalino verso il successo. Alla fine dello stesso anno esce il nuovo album intitolato David Bowie, che passa quasi inosservato.
Nel 1971 esce il nuovo LP, The Man Who Sold The World, la cui copertina lo ritrae in abiti femminili, languidamente sdraiato su un divano e con i lunghi capelli biondi sciolti sulle spalle. Negli USA la copertina dell’album viene censurata e sostituita. L’effetto è quello desiderato: la stampa parla di David Bowi
Nel giugno 1972 viene pubblicato il disco che consacrerà definitivamente David Bowie rockstar internazionale: The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars. L’album scala le classifiche. La critica grida al capolavoro. La strategia della provocazione continua. Bowie stesso diventa quel Ziggy Stardust di cui il disco narra le gesta: in bilico tra erotismo e fantascienza Ziggy, alieno androgino e profeta del rock, fa la sua grande apparizione sul palco del Royal Festival Hall di Londra l’8 luglio: coi capelli arancione, un taglio pre-punk, sfacciatamente truccato e indossando improbabili abiti da lui stesso confezionati Bowie/Ziggy infiamma gli animi dei fans con brani suggestivi come l’indimenticabile Starman, la struggente Rock’n’Roll Suicide o la bellissima Moonage Daydream. Lo spettacolo è una formidabile combinazione di musica e teatro, in cui si alternano giochi di luci e performances mimiche. Il Melody Maker titola: ‘E’ nata una stella‘ . Nel giro di pochi mesi l’oltraggioso Ziggy
Nel gennaio del 1973 parte in tournée alla conquista della puritana America. Poi il Giappone e l’Europa. E’ il trionfo. Lo stesso anno Bowie produce e cura Transformer di Lou Reed, Raw Power di Iggy Pop e scrive All The Young Dudes per i Mott the Hoople (loro unica hit). Esce anche il suo nuovo album, Aladdin Sane (da leggere ‘A Lad Insane’, ‘un ragazzo pazzo’), che resta nelle chart inglesi per ben 72 settimane. Questo disco segna il nuovo ma ingestibile successo dell’istrionico Bowie. Infatti, soffocato dall’ormai ‘preponderante personalità’ delle sue creature, Bowie decide il ritiro dalle scene e la fine: il concerto d’addio di Ziggy Stardust si svolge all’Hammersmith Odeon il 3 luglio 1973.
Nell’ottobre 1973 viene pubblicato il suo nuovo album Pin Ups, raccolta di cover degli anni Sessanta (diventano così cinque gli LP di Bowie presenti contemporaneamente nelle classifiche). Nel dicembre ’73 riceve il premio come ‘musicista rock più popolare’ e quello per ‘la donna peggio vestita’.
Agli inizi del 1974 una nuova metamorfosi. L’occasione è la realizzazione del nuovo disco Diamond Dogs in cui Bowie impersona un diverso personaggio, un essere mutante dal corpo ibrido (metà uomo e metà cane come ritratto sulla copertina), ispirato dal libro di Burroughs ‘Ragazzi Selvaggi‘ e da ‘1984‘ di Orwell. Ma anche
Nel marzo del 1975 l’uscita del nuovo LP, Young Americans, suscita clamore per il radicale cambiamento del genere compositivo: infatti l’album è imperniato su sonorità nere, soul e disco. Il singolo Fame, frutto della collaborazione con John Lennon, raggiunge il primo posto nelle chart americane. L’album fa ottenere a Bowie il suo quinto ‘disco d’oro’. Lo stesso anno viene contattato dal regista Nicolas Roeg che gli offre la parte del protagonista nel film ‘L’ uomo che cadde sulla Terra‘, tratto da un romanzo di fantascienza di Walter Tevis. Bowie interpreta Thomas Jerome Newton, un alieno che, per salvare il proprio pianeta agonizzante sotto la morsa della siccità, giunge sulla Terra dove, rimasto vittima della corruzione dell’uomo, sarà costretto a restare. Il film ottiene un grande successo e l’interpretazione di Bowie viene applaudita dal pubblico e dalla critica specializzata. Nei mesi successivi Bowie fonda una sua casa di produzione, la Bewley Brothers, e viene contattato da altri importanti registri: Bergman, Antonioni, Fassbinder. E’ l’inizio di una nuova carriera.
Nel 1976, in concomitanza con l’uscita del film, appare sul mercato il nuovo ed emblematico album Station To Station, che preannuncia la nascita di quello che per quasi vent’anni sarebbe stato l’ultimo dei ‘personaggi’ di David
Nel 1977 Bowie si trasferisce nella romantica Berlino. Lì registra l’album di Iggy Pop The Idiot e inizia a lavorare, a fianco dell’amico Brian Eno, al suo nuovo LP, Low. Quest’album rappresenta una svolta decisiva nella vita di Bowie: “Ero stufo di fare il ‘pagliaccio’ negli USA, avevo bisogno di un nuovo linguaggio per la mia nuova vita. Low è un disco terribilmente introspettivo, in cui esprimo me stesso e le mie reazioni al suggestivo mondo dell’Est.” Nell’autunno di quello stesso 1977 Bowie co-scrive e registra Lust For Life di Iggy Pop; in quest’occasione incontra i fratelli Sales, membri della band di Iggy, con i quali dieci anni più tardi formerà i Tin Machine. In ottobre il nuovo album: “Heroes”, anch’esso scritto in collaborazione con Eno e con la straordinaria partecipazione di Robert Fripp, chitarrista e fondatore del gruppo d’avanguardia King Crimson. “Heroes”, naturale seguito di Low, è forse l’album più maturo e sofisticato di Bowie. Le atmosfere create dai sintetizzatori restano tetre, ma la potenza della voce e lo stile dei testi preannunciano l’avvenuta rinascita e il ritrovato equilibrio di Bowie. Il Melody Maker decreta “Heroes” ‘Album dell’Anno’.
Durante i primi mesi del 1978 Bowie incide, con la Philadelphia Orchestra, una nuova versione di Pierino e il Lupo di Prokofiev, in qualità di narratore. A marzo inizia le riprese del suo secondo lungometraggio, ‘Just A Gigolò‘, per la regia di David Hemmings e con Kim Novak e Marlene Dietrich.
Nel maggio 1979 esce Lodger, ultimo elemento della trilogia concepita con Brian Eno. Dai due anni di isolamento berlinese Bowie esce trasformato, sia come uomo che come artista: “Mi sentivo decisamente meglio, più sereno e produttivo: passavo i giorni a leggere, scrivere e dipingere. Mi piacerebbe essere conosciuto come pittore il giorno in cui avrò l’ardire di mostrare le mie tele“.
Scary Monsters (And Super Creeps) segna il definitivo addio a Berlino. Registrato a New York l’album esce nel 1980 e raggiunge il primo posto delle chart inglesi. Il singolo Ashes To Ashes riceverà il premio per il migliore
Alla fine del 1981 Bowie scrive e registra con i Queen la celeberrima Under Pressure (UK Number 1). Nell’agosto recita come protagonista nella rappresentazione teatrale del ‘Baal‘ di Bertold Brecht, messo in scena da Louis Marks per la BBC.
Dopo una apparizione nel film ‘Christiana F., noi i ragazzi dello zoo di Berlino‘, di cui firma la colonna sonora, nel marzo 1982 Bowie inizia le riprese del suo terzo film: ‘Myriam si sveglia a mezzanotte’ (‘The Hunger’), in cui recita, diretto da Tony Scott, al fianco di Catherine Deneuve e Susan Sarandon. Nell’autunno dello stesso anno vola a Java per raggiungere il regista Nagisa Oshima e iniziare, al fianco di Ryuichi Sakamoto le riprese di ‘Furyo‘ (‘Merry Christmas Mr. Lawrence‘), importante film di riflessione sull’incontro tra le culture Occidentale ed Orientale.
Nel gennaio del 1982 Bowie firma un nuovo contratto con la EMI e, pochi mesi più tardi, esce Let’s Dance. Il disco rappresenta il suo più grande successo commerciale (198 settimane presente nelle chart; il disco più venduto della
Nel 1984 viene pubblicato Tonight, album che ben interpreta questo nuovo spirito di Bowie, e che infatti raggiunge il primo posto delle chart inglesi. (il singolo Tonight, scritto con Iggy Pop, è interpretato con Tina Turner). L’uscita del singolo Blue Jean viene accompagnata da un videoclip di oltre venti minuti in cui Bowie interpreta un doppio ruolo di cantante e spettatore.
Nell’estate del 1985 Bowie partecipa al Live Aid, lo straordinario concerto organizzato da Bob Geldof per la fame nel mondo, che vede riunite tutte le più grandi rockstar. Per l’occasione realizza anche il videoclip di Dancing In The Street in coppia con Mick Jagger. Sempre nel 1985 interpreta un piccolo ruolo nel film ‘Tutto in una notte‘ di John Landis. L’inizio del 1986 vede Bowie impegnato nelle riprese del film musicale ‘Absolute Beginners‘, per il quale compone l’omonima canzone. La regia è di Julian Temple. Bowie interpreta nel film anche Volare di Domenico Modugno. Lo stesso anno gira ‘Labyrinth‘, di Jim Hanson. Bowie scrive anche la colonna sonora del film; un’avventura fantastica in cui interpreta il ruolo del malvagio Jareth, re di gnomi e folletti.
Nel 1988 interpreta il ruolo di Ponzio Pilato nel controverso film di Scorsese ‘L’ultima tentazione di Cristo‘.
Nel 1989 la rinascita creativa e artistica di David Bowie: deciso ad abbandonare la filosofia del ‘successo facile’ forma, insieme a Reeves Gabrels e ai fratelli Tony e Hunt Sales, i Tin Machine, una band con cui tornare a scrivere musica rock in vecchio stile ed in cui scomparire: “Non voglio più essere David Bowie, voglio diventare solo il cantante dei Tin Machine“. Il primo album, Tin Machine, con le sue sonorità hard rock, torna a sconcertare la critica e ad incuriosire il pubblico.
Nel 1990, con il Sound&Vision Tour, Bowie dà un addio (sebbene non definitivo) ai suoi vecchi successi: “Voglio
Nel 1991 gira il film ‘The Linguini Incident‘, con Rosanna Arquette; l’anno seguente interpreta una piccola parte in ‘Twin Peaks, fuoco cammina con me‘ di David Lynch.
Il 20 aprile 1992 partecipa, cantando in coppia con Annie Lennox, al Freddy Mercury Tribute, svoltosi al Wembley Stadium: il concerto è seguito da oltre un miliardo di telespettatori. Il 6 giugno 1992 a Firenze, Bowie sposa Iman, top model somala, con cui si stabilisce in Svizzera.
Nel marzo del 1994 inizia una collaborazione come editorialista per la pubblicazione trimestrale Modern Painters. Tra il settembre e l’ottobre di quell’anno Bowie collabora con Brian Eno nell’allestimento della mostra per la raccolta di fondi: ‘War Child: Little Pieces From Big Stars‘ presso la Flowers East Gallery, London Fields. Tra gli espositori vi sono anche altri nomi di spicco del mondo della musica: Paul McCartney, Bono, Pete Townshend e Charlie Watts.
Nel settembre 1998 David Bowie lancia BowieNet, il primo ISP di una rockstar a diventare reale fulcro di una comunità virtuale.
Nel settembre del 1999 esce il nuovo album Hours, in cui David sembra ritornare alle atmosfere dei suoi primi album e inizia un breve minitour promozionale che include anche Milano e alcune trasmissioni televisive italiane.
Il 2000 segna la rinnovata collaborazione con il chitarrista Earl Slick, che aveva già lavorato con Bowie negli anni settanta e durante il Serious Moonlight tour. Nel settembre 2000 vengono finalmente aperti gli archivi delle registrazioni radiofoniche del periodo di Ziggy Stardust e raccolti nel doppio cd Bowie at Beeb. Poi Bowie scioglie il proprio contratto con la Virgin Records e nel dicembre 2001 fonda la sua etichetta, la Iso Records. E’ un periodo di rinnovata attività, finalmente libero dalle restrizioni che la precedente casa discografica gli aveva imposto. Ritorna anche Tony Visconti, che aveva prodotto forse gli album migliori di David. Nel giugno del 2002 esce l’album Heathen e prende il via un tour che tocca gli Stati Uniti e l’Europa.
Il 2003 segna l’uscita del’album Reality e l’inizio di un grande tour di più di cento date, che tocca, con un incredibile successo di pubblico e di critica, l’Europa, gli Stati Uniti e, dopo tanti anni, il Giappone e l’Australia. L’album viene
Un altra data ancora, in un festival in Germania, ma alla fine dello show Bowie crolla nel backstage e viene trasportato d’urgenza in un vicino ospedale, ad Amburgo, dove gli viene diagnosticata l’occlusione di un’arteria cardiaca.
Dopo qualche giorno di degenza ospedaliera, David rientra a New York con la sua famiglia. Nelle prime interviste fatte subito dopo l’intervento, David parla già un nuovo album e di un nuovo tour nel 2005, ma in realtà la sua unica apparizione musicale dal vivo, in quest’anno, si è avuta l’otto settembre, quando Bowie partecipa al concerto inaugurale della New York Fashion Week, il celebre “Fashion Rock”, dapprima proponendo “Life on Mars” accompagnato solo dal pianoforte di Mike Garson, per poi esibirsi insieme agli Arcade Fire, con cui canterà “Wake Up” della band canadese e la sua “Five Years”. Una settimana dopo, David ha raggiunto di nuovo gli Arcade Fire sul palco come ospite durante il loro concerto nella CMJ Music Marathon.
Altrettanto limitata è la sua attività in studio di registrazione, essendosi limitato a collaborare ai cori nella canzone “Province” dell’album Return to Cookie Mountain dei TV on The Radio.
L’8 febbraio 2006 gli viene assegnato il Grammy Award alla carriera, ed il 29 Maggio dello stesso anno partecipa come ospite a sorpresa al concerto di David Gilmour alla Royal Albert Hall di Londra, accolto da una standing ovation del pubblico accorso per l’evento, e canta, insieme a Gilmour, Arnold Layne e Comfortably Numb.
L’evento è stato immortalato nel dvd “Remember That Night” ed Arnold Layne è stata anche pubblicata come singolo.
Nello stesso anno, partecipa al film The Prestige, di Christopher Nolan, interpretando il ruolo del fisico Nikola Tesla.
Nel 2007, oltre a registrare uno spot con Snoop Dogg per la XM Satellite Radio, canta nel brano “Province” contenuto nell’album “No Balance Palace” della rock band danese di nome Kashmir. Nello stesso anno partecipa ai cori in una canzone dell’album di esordio nella musica dell’attrice Scarlett Johanson.
Sempre nel 2007 Bowie viene nominato direttore artistico dell’High Line Festival di Manhattan. In questa occasione circolano voci di un suo concerto gratuito, ma le stesse risultano poi infondate.
Nel gennaio del 2010 viene pubblicato “A Reality Tour”, in formato cd-doppio e dvd, che racchiude le esibizioni dal vivo nei concerti tenuti a Dublino, durante l’ultimo tour di Bowie.
Nel silenzio più assoluto, nel corso dei due anni successivi, procedono le registrazioni, con un andamento molto rilassato ed episodico, finché, il giorno 8 Gennaio del 2013, in occasione del suo 66mo compleanno, Bowie lancia sulla rete il video, diretto da Tony Oursler, del primo nuovo singolo in dieci anni, “Where Are We Now?” e annuncia la pubblicazione, il Marzo seguente, del nuovo album, intitolato “The Next Day”: l’eco mediatica è enorme e la notizia scoppia come una bomba nel mondo della musica e non solo.
Il 25 Febbraio viene pubblicato il secondo singolo, The Stars (Are Out Tonight) ed il relativo video, diretto da Floria Sigismondi, che vede la partecipazione dell’attrice Tilda Swinton.
Il 12 Marzo del 2013 viene pubblicato “The Next Day”, la cui copertina, ideata da Jonathan Barnbrook, vede la celeberrima immagine di “Heroes”, sfregiata da un quadrato bianco ed una semplice scritta nera col titolo dell’album. L’accoglienza della critica e del pubblico nei confronti dell’album è molto calorosa, tant’è che esso si piazza in vetta alle classifiche di molti Paesi.
A Marzo, Bowie con la sua famiglia, andrà in viaggio in Inghilterra, per visitare la mostra e fare un giro dei luoghi cari all’artista.
Il giorno 8 Maggio del 2013 viene pubblicato il videoclip di accompagnamento al terzo singolo tratto dall’album, la title track, The Next Day. Il video, diretto ancora una volta da Floria Sigismondi, è interpretato, oltre che dallo stesso Bowie nei panni di un predicatore che suona sul palco di un locale equivoco, anche da Gary Oldman, che interpreta il ruolo di un prete corrotto, e da Marion Cotillard, nei panni di una entreneuse. Il video, per il suo evidente e tagliente attacco nei confronti della Chiesa, diventa oggetto di feroci critiche da parte dei movimenti integralisti cattolici, e viene vietato ai minori di 18 anni su Youtube. Il singolo, in forma di vinile, viene pubblicato il seguente 17 Giugno.
Il 19 Agosto (il 20 per tutti gli altri paesi oltre alla Gran Bretagna) viene pubblicato il quarto singolo tratto dall’album, Valentine’s Day, che risulta il secondo singolo più trasmesso dalle radio, tratto da The Next Day, dopo Where Are We Now? Si tratta di una ballad dai richiami al glam che fu, ma con un testo di tutt’altro tenore, che richiama le stragi di studenti provocate da coetanei armati. Il video di accompagnamento è firmato dai registi Indrani e Markus Klinko.
Il 30 Ottobre 2013, in occasione della cerimonia di consegna dei “Mercury Prize”, ai quali The Next Day concorre come “album dell’anno”, viene presentato il video – realizzato dallo stesso Bowie – di accompagnamento alla versione “breve” del remix del brano “Love is Lost” realizzato da James Murphy, inserendo alcuni elementi che richiamano il “concerto per battiti di mani” di Steve Reich.
“Extra” propone, oltre alla già ricordata “Love Is Lost (Hello Steve Reich Mix)”, e ad uno speciale remix di I’d Rather Be High, usato come colonna sonora del videoclip promozionale realizzato per Louis Vuitton a Venezia, anche altri otto brani di cui quattro inediti, Atomica, The Informer, Like a Rocket Man, Born In A U.F.O., e quattro già apparsi in alcune edizioni speciali dell’abum, Plan, I’ll Take You There, So She e God Bless The Girl.
Nell’aprile del 2014 Bowie ed Enda Walsh portano a termine la prima scrittura del musical “Lazarus” e contattano, per la regia, il pluri-premiato registra teatrale Ivo Van Hove. Il dramma teatrale ruota intorno al personaggio di Thomas Jerome Newton, e cronologicamente si pone dopo le vicende narrate nel romanzo.
Nella primavera del 2014, David Bowie – dopo aver assistito ad un suo concerto – incontra Maria Schneider, jazzista e leader del Maria Schneider Orchestra, un ensemble composto di dodici elementi, e le propone di realizzare insieme un singolo, intitolato “Sue (Or In A Season Of Crime)”, di cui lui ha già pronto un demo. Il brano è una vera e propria composizione jazz, della durata di circa otto minuti, che viene presentata in anteprima nel programma BBC Radio 6 Music, il 12 Ottobre del 2014. Il brano verrà pubblicato come singolo in vinile il 17 Novembre dello stesso anno.
Nel luglio/agosto del 2014 viene diagnosticato a David Bowie un cancro – secondo alcune voci – al fegato. Egli tiene la notizia assolutamente riservata, tenendone all’oscuro anche i collaboratori più stretti, compreso l’amico di vecchia data Tony Visconti.
Il 18 Novembre viene pubblicata una nuova antologia, intitolata “Nothing Has Changed”, titolo tratto da un verso del brano Sunday compreso nell’album Heathen.
La raccolta, uscita per celebrare i cinquant’anni di carriera dell’artista, oltre a vedere la presenza del brano Sue (or In A Season Of Crime) è anche la prima antologia ufficiale a comprendere molti brani precedenti a Space Oddity e addirittura il primo singolo mai pubblicato da Bowie, quando ancora era David Jones, “Liza Jane”. L’antologia viene proposta in vari formati, tra cui un singolare triplo cd in cui l’ordine dei brani è capovolto, dalle canzoni più recenti alle più remote.
Sempre nel Novembre del 2014 si conclude la fase preparatoria del musical “Lazarus”, che conterrà diversi brani del repertorio classico di Bowie, oltre a quattro inediti, tra cui la canzone che da il titolo al dramma teatrale. Inizia quindi il casting.
Nel dicembre del 2014 Bowie contatta Donny McCaslin ed i suoi collaboratori e propone loro di lavorare al suo nuovo album: come era prevedibile, i musicisti accettano con entusiasmo, ed è lo stesso McCaslin a suggerire a Bowie come chitarrista Ben Monder.
Per la produzione dell’album, Bowie chiama ancora una volta Tony Visconti, al quale rivela anche di avere un cancro e di aver iniziato la chemioterapia. Egli propone anche a James Murphy di partecipare alla produzione dell’album, ma questi, per impegni di lavoro, potrà contribuire solo ai beat elettronici ed alle percussioni in due brani, una reinterpretazione di “Sue”, in versione più breve e rock, e l’inedita “Girl Loves Me”.
Nell’Aprile del 2015 viene annunciato il musical “Lazarus” che avrà come protagonista Michael C. Hall, noto al grande pubblico per il suo ruolo di protagonista nella serie tv Dexter. Il dramma teatrale calcherà le scene del New York Theatre Workshop, un piccolo teatro off-Broadway di 200 posti, e la prima viene fissata per il 7 Dicembre.
In Agosto, grazie ad una nuova terapia, il cancro da cui è affetto Bowie sembra entrare in remissione. L’artista non si lascia trasportare dall’entusiasmo, ma annuncia a Tony Visconti che, se ne avrà il modo ed il tempo, vuol realizzare subito un nuovo album, e gli fa sapere di aver composto già i demo di cinque nuovi pezzi.
Nel mese di settembre del 2015 viene annunciato che un brano inedito di Bowie sarà la sigla di apertura di una serie tv diretta dal registra John Renck, intitolata “The Last Panthers”: si tratta di un frammento del brano “Blackstar”, che il regista fa intendere che Bowie aveva già pronto, quando egli gli propose di realizzare la sigla della serie TV
Il videoclip, della durata di ben dieci minuti, è diretto da John Renck, è stato girato in settembre, e – insieme alla canzone – lascia sorpresi ed entusiasti tanto il pubblico quanto la critica, per l’approccio sperimentale e coraggioso e per la straordinaria interpretazione vocale di Bowie, anche se le atmosfere cupe, sinistre ed enigmatiche del video fanno non poca impressione sul pubblico.
Nel frattempo, le condizioni di salute dell’artista peggiorano in maniera decisa; il cancro si ripresenta più aggressivo che mai e con molteplici metastasi. Ciò nonostante, a parte i familiari e gli stretti collaboratori, tutti chiusi nel più assoluto e rispettoso riserbo, nessuno viene a sapere nulla.
Il 14 Dicembre viene pubblicato il secondo singolo, tratto dal nuovo album, “Lazarus”, anche questo accolto in maniera molto positiva, sia per l’interpretazione di Bowie che per il raffinato e trascinante arrangiamento in cui a risaltare è il sassofono di Donny McCaslin.
Il Giorno 8 Gennaio 2016 viene pubblicato “★” e – sulla base delle prenotazioni – si avvia a conquistare subito il primo posto nella classifica inglese degli album ed il secondo posto della classifica USA di Billboard. Quello stesso giorno, su Bowienet, viene pubblicata una foto in cui David Bowie, vestito di tutto punto e con un bellissimo cappello modello “fedora” in testa, ride di gusto davanti ad una serranda abbassata: “Che cosa avrà da ridere questo signore?” si chiede il curatore di Bowienet, “forse perché è il suo compleanno, o forse perché il nuovo album si avvia ad essere un grande successo?”
Lo shock tra i fan, nel mondo della musica e dello spettacolo è enorme. L’eco della notizia nei mezzi di comunicazione altrettanto. In poche ore, dinanzi all’abitazione di David Bowie e della sua famiglia, in Lafayette Street a Manhattan, così come a Londra, nel quartiere di Brixton, ed a Berlino, in Hauptstrasse 155, davanti all’edificio in cui Bowie abitò negli anni 70, si radunano folle di fan in lacrime. Nei giorni seguenti vengono organizzati raduni spontanei in molte città del mondo per ricordare la figura di David Bowie.
L’album piazza al primo posto in classifica sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti, per la prima volta nella carriera dell’artista, oltre che in Argentina, Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Nuova Zelanda e Paesi Bassi e Svezia. I suoi album, di recente ristampati, occupano le top ten di mezzo mondo.
Amazon esaurisce in brevissimo tempo la disponibilità dell’album in ogni formato, annunciando che si tratta della prima volta che una cosa del genere è accaduta nella storia dell’azienda.
A fine gennaio del 2016 è stata resa nota la notizia dell’apertura del testamento di David Bowie. Si è saputo così che il corpo dell’artista è stato cremato e le ceneri sono state disperse nelle acque di Bali, secondo il rito buddhista. Sono stati resi noti anche i termini delle disposizioni testamentarie di Bowie in favore di Iman e dei figli Duncan ed Alexandria, oltre che della fedelissima assistente personale ed amica Corinne Schwabb e della ex bambinaia.
Nella cerimonia dei Brit Awards 2016 una commossa ed emozionata Annie Lennox ha conferito a David Bowie il premio postumo come “Icona Britannica dell’Anno”. Il premio è stato ritirato, per la famiglia, da Gary Oldman, il quale ha a sua volta tenuto un intenso e commovente discorso. La cerimonia si è conclusa con una bella esibizione di Lorde, che ha interpretato Life on Mars, accompagnata con la band che ha seguito Bowie nei suoi ultimi tre tour: Earl Slick e Gerry Leonard alla chitarra, Sterling Campbell alla batteria, Gail Ann Dorsey al basso, Mike Garson al piano e Katherine Russell alle tastiere e chitarra acustica.
Per concludere, vorremmo usare le parole di Tony Visconti:
“Ha sempre fatto quello che voleva. E voleva farlo a modo suo, e voleva farlo al meglio. La sua morte non è stata diversa dalla sua vita: un’opera d’arte”
(grazie a Walter Bianco per l’aggiornamento)
Leggi commenti
Ottima biografia per punti (i più importanti) potete consigliarmi un testo fatto bene che approfondisca l'aspetto filosofico del personaggio (è evidente un lavoro interiore da parte del cantante per poi sfociare nella composizione dei testi e delle canzoni) un qualcosa che spieghi il carattere di db e le influenze da altre correnti del rock...
Ho trovato interessante il libro di SIMON CRITCHLEY, Bowie, edito da il Mulino.
Lo scrittore insegna Filosofia alla New School for Social Research di New York.
Collabora con il New York Times.
Buona lettura!
"Time can change me, but i can't trace Time": fortunatamente è riuscito a smentire se stesso. Ha lasciato ben più di una traccia nella storia della musica ed un vuoto incolmabile.